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Il gatto è un animale socievole?

carattere-gatto-sI gatti sono socievoli, oppure no? Non è così facile dare una risposta, anche perché non c’è una verità unica e i gatti, proprio come noi, hanno ciascuno una spiccata e diversa personalità.

Ciò che emerge chiaro è, invece, che esistono alcune differenze con gli eterni “rivali, almeno secondo la tradizione e il sapere comune: i cani. Questi ultimi, infatti, sono animali da branco che, per loro natura, adorano stare assieme. Il micio di certo ama la compagnia degli altri suoi simili, ma sta bene e se la cava alla grande anche da solo. E’ un antico retaggio dovuto al diverso sistema di cacciare delle due specie originarie. I cani cacciano in branco con strategie di gruppo, i felini preferiscono spesso la caccia solitaria.

Proprio per il fatto di dovere affrontare il mondo senza l’aiuto di nessuno, il gatto ha un comportamento, possiamo dire, apparentemente più “egoista” rispetto a quello del cane.

Ma cosa accade ai gatti che vivono con noi nelle nostre case? Per potersi inserire bene in una famiglia, il gatto deve aver conosciuto l’uomo nelle prime settimane di vita. La capacità del gattino di imparare a vivere con l’uomo incomincia alla nascita, per poi terminare a circa nove settimane di vita. E’ quindi essenziale accudirlo e coccolarlo soprattutto in questo periodo perché si senta poi “di famiglia”.

Il contatto fisico è importante e il gatto imparerà, proprio attraverso le carezze e le coccole, a rapportarsi con chi lo circonda.

Comunque una cosa è sicura, è impossibile più di tanto modificare il carattere del micio. Un gatto più ritroso è difficile che diventi molto socievole. Al contrario, un gatto molto socievole, sarà affettuoso anche con ospiti mai visti prima. 

Insomma, poniamo la massima cura nelle prime settimane di vita del gattino, ma accettiamo poi il suo carattere ed la sua personalità. D’altra parte non è così per tutti?

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