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Essere un amante dei cani può essere nei tuoi geni

Potrebbe esserci una spiegazione genetica per cui John Wick ( interpretato nel film da Keanu Reeves) si è fatto prendere da una distruttiva furia omicida dopo che una squadra di sicari ha uccisio il suo cucciolo: il suo DNA lo rendeva un amante dei cani?

Ok forse non John Wick non è l’esempio migliore, tantomeno quello che ha fatto, ma alcuni scienziati hanno recentemente scoperto cheuna persona definibile come amante dei cani può esserlo in parte a causa del suo DNA.

Un nuovo studio per capire perchè si è amante dei cani

Mentre tempo fa si è dimostrato che l’esposizione ai cani durante l’infazia può determinare un’affinità duratura per la compagnia canna, i ricercatori si sono anche chiesti se i fattori genetici potrebbero avere un ruolo in questo rapporto.

Per scoprirlo sono stati esaminati i dati di oltre 85000 gemelli nello Swedish Twin Reistry (il registro gemellare più grande del mondo tenuto in Svezia) per trovare indizi genetici che potrebbero essere legati alla proprietà dei cani in età adulta.

La scelta di analizzare casi gemellari è stata fatta perché questi offrono agli scienziati la possibilità di confrontare i dati genetici e comportamentali di due individui che condividono l’intero genoma o il 50$.

Questo può aiutare i ricercatori a determinare se determinati comportamenti deriv ano da fattori ambientali o se sono probabilmente radicati nel DNA.

I dati di questo registro gemellare sono stai incrociati anche con 15 anni di dati sulla proprietà dei cani sempre in Svezia dove la registrazione ad un registro è obbligatoria per ognin cane. Da questo incrocio per prima cosa si è evidenziato che degli 85542 gemelli valutati, 8503 persone possedevano cani.

Gli autori dello studio hanno quindi creato modelli computerizzati per identificare modelli tra i gemelli che potrebbero rappresentare l’influenza genetica o gli impatti ambientali che modellano un attaccamento permanente ai cani.

La scoperta

I ricercatori hanno scoperto che la genetica era leggermente più predittiva della proprietà dei cani in età adulta rispetto all’ambiente: il contributo genetico alla proprietà dei cani ammontava a circa il 51% negli uomini e al 57% circa nelle donne.

Questi risultati sono importanti in quanto suggeriscono che presunti benefici per la salute di possedere un cane riportati da alcuni studi possono essere in parte spiegati da diverse genetiche delle persone studiate. Per esempio gli scienziati hanno riferito che possedere un cane potrebbe ridurre il rischio di malattie cardiache fornendo alle persone supporto emotivo e aumento dell’attività fisica.

Tuttavia i nuovi risultati suggeriscono che la genetica potrebbe anche in parte spiegare le tendenze della salute fisica e mentale nei proprietari di cani.

Mentre lo studio non è stato in grado di identificare quali geni fossero responsabili di quei sentimenti caldi verso i cani, ha invece dimostrato che la genetica e l’ambiente giocano su piani uguali nel determinale la proprietà del cane.

Il prossimo passo è quindi quello di cercare di identificare quali varianti genetiche ifluenzano questa scelta e come si relazionano coni tratti della personalità ae altri fattori come l’allergia.

I risultati dello studio sono stati pubblicati il 17 magggio sulla rivista Scientific Reports

 

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