Il gatto europeo, una storia molto lunga…

Sono tantissime le razze di gatti, tuttavia quella più presente nelle nostre case e, soprattutto, per le strade, è il cosiddetto gatto europeo quello, per intenderci, col mantello tigrato.

Tanti sostengono che sia da considerarsi come la razza più diffusa addirittura ai tempi dei faraoni, quando erano ritenuti nientemeno che delle divinità. La sua caratteristica di essere cacciatore di topi, in un periodo in cui i roditori rappresentavano motivo di forte preoccupazione per la distruzione degli alimenti dell’uomo e per la diffusione di malattie, costituì una grande fortuna, perché venne immediatamente adottato, in particolare, dalle marinerie.
Il riconoscimento della razza iniziò a partire dagli anni ’30 del Novecento. Il gatto europeo, si può dire, è una razza selezionata direttamente dal gatto comune domestico, o gatto soriano, ovvero dalla maggioranza dei gatti in circolazione nel nostro Paese e, in generale, in tutto il Vecchio Continente (da qui, perciò, la denominazione).
Questa razza ha, prevalentemente, un corpo robusto e abbastanza muscoloso. Il mantello è costituito, di solito, da un pelo corto e, quando il gatto gode di una nutrizione adeguata ed appropriata, ha pure una pelliccia lucida. Tutta la vicenda del gatto europeo è anche una curiosa storia genetica nella quale affiorano, spesso e volentieri, non poche variazioni. Tutto ciò determina una ricerca estetica selettiva parecchio penalizzata.
Questa razza è socievole, anche se non si lascia molto facilmente addestrare. Il rapporto con l’uomo, diciamo, carbura nel tempo e c’è bisogno, quindi, di non poca pazienza all’inizio. Una cosa è comunque certa: è un tipo di gatto capace di adattarsi moltissimo e ciò è dimostrato dalla sua lunghissima storia. Dai faraoni ai nostri tempo, non è poco mi sembra…

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